Pioggia viola a Cape Town ed un murale a Johannesburg: cosa potranno mai avere in comune?
Sono trascorsi pochi giorni dal compleanno di Nelson Mandela. Oltre alle numerose iniziative che vengono organizzate il 18 luglio per ricordare ed onorare il suo impegno civile, una fra tutte il Mandela Day (http://www.southafrica.info/mandela/67minutes.htm#.Va9ICXhYprU), nel corso di questi anni sono stati numerosi gli artisti che hanno voluto rendere omaggio alla sua figura attraverso sculture, dipinti e street art. Lo scorso anno, in occasione del venticinquesimo anniversario della Purple Rain Protest, all’artista Shepard Fairey (http://www.obeygiant.com) è stato commissionato un gigantesco murale di 30 metri che si staglia colorato e gioioso tra i palazzi del quartiere di Braamfontein e vicinissimo all’iconico Nelson Mandela Bridge.
Per capire quale sia il significato della scritta “The Purple Shall Govern” dobbiamo spostarci a Cape Town dove il 2 settembre del 1989 gli attivisti anti apartheid, insieme ad altre migliaia di persone, avevano in programma di raggiungere il Parlamento in segno di dissenso per le elezioni che si sarebbero tenute di lì a poco ma a cui avrebbero potuto partecipare solo i cittadini di razza bianca. Le forze di polizia, che erano state messe in campo per contrastare e disperdere i manifestanti, oltre ai gas lacrimogeni e ai manganelli avevano a disposizione una “nuova e sofisticata tecnologia”, ovvero degli idranti ad acqua a cui era stata aggiunta della tintura viola. Chiunque fosse stato colorato sarebbe, poi, stato facilmente identificato ed arrestato.
La cronaca di quella giornata ci dice che alcuni scapparono, alcuni trovarono rifugio dei negozi ma molti resistettero davanti alla violenza dell’acqua. Uno dei manifestanti, Philip Ivey, ironia della sorte, riuscì ad impadronirsi di uno degli idranti rivolgendo il getto viola sia sulla polizia che sulla sede del National Party lì vicino.
A partire dal giorno dopo in tutta la città iniziarono a vedersi graffiti con la scritta “The Purple Shall Govern” che è una rimando alla Freedom Charter, promulgata nel 1955 dal partito ANC di cui Mandela faceva parte e che, in sintesi, sottolinea l’importanza della partecipazione politica di tutti i sudafricani senza discriminazione di razza, colore e sesso.
Questo evento di disobbedienza civile segnò il definitivo cambio di atteggiamento del governo nei confronti delle manifestazioni pubbliche considerate, fino ad allora, illegali.
Date un’occhiata al video … Vale più di mille parole!